Si, continuerò a scrivere di questa esperienza ancora per un po’, vi va di continuare con me?
Sono tornata a casa. Che tristezza.
Solitamente ci fa no, che appena tornate a casa dopo un viaggio vi sentiate vuoti, come se la normalità della vita non vi appartenesse più.
Come se aveste bisogno di altro, di fuggire dalla routine. Allora sono ripartita, subito.
Sto scrivendo in treno, riordino le mie idee nel posto che preferisco.
Sto fuggendo ancora un po’, lascio che la mente continui a viaggiare per radunare tutto in una grande nuvoletta, che da un momento all’altro farà piovere le sue mille idee.
Intanto vi dico che ho compreso.
Se avevo qualche dubbio su ciò volessi fare da grande, ora sarà difficile che cambi di nuovo idea: voglio fare stare bene la gente. Viaggiando.
C’è cosa migliore per curare qualsiasi cosa? No, voglio far viaggiare le persone.
Voglio lavorare nel turismo.
Con la stessa voglia, passione, entusiasmo, resilienza che ci mettono le persone che ho incontrato. Sapermi adattare a tutti i cambiamenti, alle situazioni del mondo.
Voglio: indicativo,presente, ora.
Se sono partita con l’hashtag work in KARMA, il motivo c’è.
C’è che mi serviva essere propositiva e positiva per questa esperienza; mi ha fatto capire ciò che volevo. Non è cosa da poco per il momento di confusione totale che stavo attraversando.
“Si vede che ti piace ciò che stai facendo”: ecco, la conferma.
Grazie.
Grazie vita.
Grazie Ester.
Grazie professoresse.
Grazie scuola.
Grazie karma.
Solo grazie non basta per farvi capire come mi sento ora che so che cosa voglio.
I miei tanti punti interrogativi si stanno trasformando solo in punti.
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