Ciao a tutti, mi chiamo Valentina e 3 anni fa sono partita grazie al progetto Erasmus+ per Granada (Spagna).
In quel periodo frequentavo il 4 superiore e a molti ragazzi, i più meritevoli, veniva data questa opportunità di partecipare e di poter svolgere lo stage all'estero...come? Compilando un questionario e allegando il proprio curriculum sia in italiano che nella lingua della destinazione finale. Nel mio caso ero lo spagnolo.
Sono stata sempre decisa riguardo le mie idee e soprattutto, riguardo ciò che volevo fare ossia partire e mettermi in gioco senza alcun dubbio.
Mi ricordo ancora come se fosse ieri il giorno in cui vennero esposti i nomi dei vincitori della Borsa e tra i tanti c’era il mio nome e quello della mia migliore amica.
Eravamo felicissime perché da quel momento iniziavamo a renderci conto delle porte che, da lì a poco, si sarebbero aperte per noi e per il nostro futuro.
Il giorno prima della partenza ero agitatissima e premetto che, ogni volta che devo partire mi sento così, ho i nervi a mille, mi sento elettrizzata, un mix di energie ed emozioni che non riesco mai a controllare.
Siamo stati via un mese, un mese dove abbiamo veramente imparato di tutto, sia io che il mio gruppo.
Perché Erasmus vuol dire anche questo.
Io ero ancora minorenne e come i miei compagni abbiamo dovuto imparare il tragitto per andare al lavoro; nel mio caso, lavoravo in un hotel situato nel centro di Granada, dietro la Gran Vía de Colón.
Dovevamo comunicare in un’altra lingua, capire e farci capire ed essere autonomi perché è vero ci sono i professori, ma dovevamo svolgere tutto da soli appunto per crescere.
Dove lavoravo io c’erano delle ragazze molto brave che ci tenevamo molto a me e io mi sentivo benissimo con loro tanto che, a fine esperienza, la direttrice dell’hotel decise di farmi un regalo.
Sicuramente quando vi si presentano queste opportunità è normale avere paura e non saper cosa fare.
Io sono sempre dell’idea che, più esperienze si fanno, più si ha da raccontare e da trasmettere a chi ti ascolterà o ti leggerà come in questo caso.
È normale avere degli “sbalzi”mentre si fanno queste esperienze; molte volte ho avuto dei momenti di sconforto ma è normale, siamo vulnerabili e dobbiamo lasciare che le emozioni escano fuori.
Ma con questo non bisogna scoraggiarsi, perché l’Erasmus ti aiuta a crescere, ti aiuta a vedere il mondo con occhi diversi, ti fa apprezzare quello che hai e ti prepara alle esperienze future.
Siamo giovani e dobbiamo sfruttare ogni occasione, dobbiamo sempre metterci alla prova perché molte volte ci sottovalutiamo quando in realtà dobbiamo essere fiduciosi e credere in noi stessi.
Se dovessi elencare le cose più importanti che mi ha lasciato l’esperienza, direi senza dubbio, le persone che ho conosciuto a partire dalla cuoca della Residenza, alla direttrice dell’hotel dove lavoravo.
Con alcuni di loro continuo a mantenere i rapporti grazie ai social e fa piacere ogni volta sentirsi.
Granada è una città che ti fa innamorare della sua cultura, delle sue persone e delle sue tradizioni.
A partire dall’Alhambra, l’elemento più significativo della città, le strade, le tapas e tantissime altre cose che potrai scoprire mettendoti in gioco con Erasmus+.
Perché “quella sensazione di non sentirsi mai stranieri”?
Io fin dall'inizio mi sono sentita nel mio mondo come se ogni cosa fosse già destinata a me...perciò perché non provi a trovare il tuo destino?
Valentina
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